giovedì 25 novembre 2010

le merde dovrebbero affondare, perché galleggiare può far male

Lavorare per un ufficio significa anche dover vivere 8 ore della propria giornata seduti.
Io, stare seduto, è una cosa che non ho mai sopportato a lungo. Figuriamoci dover stare seduti.

Per questo le gambe smaniano tutto il giorno e aduttori e nervi accumulano tutto il giorno nell'attesa di liberarsi la sera. Ed io li libero percorrendo a piedi metà della strada che separa l'ufficio dalla mia stanza.

Roma in alcuni orari (in cui il caos si trasferisce in fretta e furia dalle strade alle cucine per la cena) sa essere ancora molto bella.

Cammino oramai da un po, e sono già arrivato nel mio quartiere quando mi ferma un ragazzo.
Mentre mi chiede dei soldi per mangiare io penso ai mendicanti di Dublino, ai punkbestia di Bologna, agli zingari di Parigi, alle vecchine di Venezia, ai drogati di Madrid e a tutti assieme a Roma. E so che comunque, qualunque cosa dirà e farà io non gli darò nulla. Perché altrimenti avrei dovuto dare qualcosa ad ognuno. E mentre penso questa cazzata come alibi... lo riconosco.

Ha perso più capelli di quanti ne abbia persi io negli anni, e ora porta una lunga barba incolta... ma andavamo a scuola assieme.

Non ho il coraggio di dire nulla, ma mentre piange gli do 5 euro e mi sento una merda che galleggia in un mondo di merda.